Loading...
Fenascop – visione 2018-02-24T14:12:07+00:00

Visione

Per FENASCOP è evidente che i percorsi sanitari e assistenziali vadano attualizzati in luoghi definiti e organizzati secondo FUNZIONI:

  • RIABILITATIVE, che hanno la prospettiva dell’USCITA del circuito sanitario ed assistenziale e qui si collocano le COMUNITÀ TERAPEUTICHE
  • ASSISTENZIALI, la cui prerogativa è il MANTENIMENTO delle abilità residue e/o la riduzione del danno

Ed è logico che quanto più si potenzia la riabilitazione e la prevenzione, tanto minore sarà in futuro il carico assistenziale.
Ma è altresì vero che se in assistenza si bada esclusivamente al mantenimento ed alla riduzione del danno nella logica del parcheggio sine die (e necessariamente con un costo decrementale, data la ristrettezza delle risorse del nostro sistema del welfare) non avremo raggiunto l’obiettivo etico di una civiltà inclusiva.

Quali sono e COME SONO secondo FENASCOP i luoghi della riabilitazione?

  1. Sono innanzitutto snodi interconnessi di una rete da attraversare senza rimanerci impigliati;
  2. Non si limitano quindi alle tipologie: ospedale (o clinica psichiatrica) o territorio (inteso come centro diurno ed ambulatorio)
  3. Non sono sicuramente luoghi ASPECIFICI, ma accuratamente organizzati per fornire risposte terapeutici a bisogni di cura.

Siamo infatti convinti che non sia sufficiente costruire LUOGHI, ma che sia necessario invece attivare STRATEGIE di CURA, ASSISTENZA e REINSERIMENTO. Riteniamo che alla genericità (del COME) ed alla specificità (del DOVE) delle prescrizioni vada sostituita la necessità di definire OBIETTIVI DI CURA a breve, medio e lungo termine e di attivare attenti monitoraggi e controlli degli ESITI dei trattamenti.

Evidence Based

L’evidence based in psichiatria è sempre stata un problema: noi crediamo che l’evidenza dell’efficacia possa essere trovata nell’ambito dei PERCORSI, nelle TRAIETTORIE di attraversamento o di sosta nei luoghi di cura che devono essere necessariamente

QUALIFICATI, TRASPARENTI, VERIFICABILI

sia in termini clinici, sia attraverso l’analisi della soddisfazione dei clienti … e mai dati per scontati!

Oltre ai luoghi sono altrettanto importanti:

PROGRAMMI (di politica sanitaria, ma anche di integrazione socio-sanitaria; di politiche giovanili, di cultura)…

…che rendono I PERCORSI POSSIBILI attraverso RETI DI CURA (e non di parcheggio) affiancate da trame di solidarietà e sussidiarietà che rendono fattibile il reinserimento sociale.

Le PARTNERSHIP CON AREE NON CONVENZIONALMENTE CONNESSE CON LA SANITÀ, ma che ne possano rappresentare un complemento innovativo senza richiedere una garanzia aprioristica di assistenzialismo, quanto piuttosto rappresentare un incentivo alla sostenibilità della riabilitazione e del reinserimento. E quest’ambito mi pare ben rappresentato in questo convegno e nelle iniziative che ho visto essere state attivate dalla vostra associazione.

In questa prospettiva, anche i presupposti dell’ASSISTENZA possono diventare quelli della VALORIZZAZIONE di risorse non convenzionali che possono concorrere al consolidamento ed allo sviluppo di una vera COMUNITÀ DI CURA.

Per esempio, alcune comunità terapeutiche hanno attivato collaborazioni con aziende, enti ed associazioni avviando interessanti iniziative di sussidiarietà e di reale inclusione attraverso per esempio una rete sistemica di imprese che condividono i presupposti etici, ma anche altre iniziative collegate all’accessibilità dei luoghi o del turismo solidale o a ambiti vicini all’agricoltura e all’allevamento in collaborazione con il progetto di Agricoltura Sociale di Coldiretti o alla Gastronomia.

Queste esperienze attestano che le reti di cura e di responsabilità civile possono contenere anche sinergie “insolite” tra professionisti seri (e non alternative dicotomiche di sapore integralista – la borsa lavoro invece della comunità, la casa popolare invece che il ricovero ospedaliero o la psicoterapia), e che esse possono rappresentare orizzonti nuovi in cui inserire progetti di promozione della salute mentale, ma anche di cultura.
Riteniamo per concludere che la professionalità e la qualità declinate in una cornice politica e di programmazione seriamente orientata alla soluzione dei problemi e non all’autoperpetuazione siano ingredienti vincenti per raggiungere obiettivi importanti e FENASCOP in questo contesto intende continuare a dare, come fa da anni, un sostanziale e qualificato contributo.